Quando e dove si sviluppò la civiltà dei Sumeri?
I primi villaggi sorsero nel IV millennio a.C. nella zona meridionale della Mesopotamia, lungo le rive dei fiumi Tigri ed Eufrate.
Come venivano sfruttate le acque dei fiumi?
Il territorio permetteva lo sviluppo dell'agricoltura e gli abitanti impararono a sfruttare le acque dei fiumi: costruirono canali per irrigare i campi nei periodi di siccità, argini per fermare le inondazioni e laghetti artificiali per raccogliere l'acqua.
Come lavoravano i campi?
Per facilitare il lavoro nei campi, i contadini inventarono l'aratro: un legno ricurvo trainato dai buoi che serviva ad aprire il terreno, cioè a prepararlo, per la semina.
Quali prodotti coltivavano?
I Sumeri coltivavano orzo, grano, legumi, palme da dattero e sesamo, dalla cui pianta ricavavano l'olio. Inoltre creavano numerosi orti, frutteti e giardini.
Perché i Sumeri si chiamano così?
I Sumeri prendono il nome dalla regione in cui si stabilirono, Sumer, che significa "paese coltivato": infatti, gli abitanti di questa regione si dedicavano soprattutto alle coltivazioni.
Quali prodotti si procuravano da altri popoli?
I Sumeri barattavano una parte del proprio raccolto con altri popoli in cambio di legname, pietre da costruzione e metalli, poiché non disponevano né di foreste né di miniere.
Che cos'è il baratto?
Il
baratto è lo scambio di una cosa con un'altra senza utilizzare il denaro.