giovedì 10 novembre 2016

I misteri della scrittura

In alcune città sumere come Uruk, Nippur o Nassiria, gli archeologi hanno scoperto delle biblioteche che contenevano numerose tavolette d'argilla con delle incisioni fatte di piccoli segni: la prima forma di scrittura dell'umanità. Secondo la leggenda, Enmerkar, il fondatore della città di Uruk, doveva inviare un messaggio ad un re nemico, ma il messaggero non riusciva a ricordarlo. Così, il re impastò l'argille e vi incise delle parole sopra, come mai nessuno prima di lui aveva fatto. In realtà però, la scrittura nacque 5000 anni fa per contare. Infatti, si incidevano delle tacche sulle tavolette per indicare il numero di oggetti da ricordare e, successivamente, si iniziò a disegnare l'oggetto contato a fianco delle tacche incise. Per incidere l'argilla si utilizzava una canna tagliata in punta in obliquo, poi le tavolette venivano fatte seccare al sole o cotte al forno in modo da poterle conservare per molto tempo. I giovani delle famiglie ricche imparavano a scrivere e a fare i calcoli a scuola, ma era permesso soltanto ai maschi frequentarla. I segni incisi sulle tavolette assomigliavano a dei chiodi e, per questo, la scrittura viene definita cuneiforme, dal latino cuneus che significa "chiodo". Le tavolette venivano disposte negli scaffali delle biblioteche ordinate a seconda dell'argomento trattato. Molte tavolette però erano piccolissime, delle dimensioni di un francobollo e come abbiano fatto ad inciderle resta un mistero. Alcuni pensano che usassero delle lenti, ma non c'è niente di certo.
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